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Michelangelo Bartolo presenta oggi al Complesso San Pietro il libro “La nostra Africa”
La partecipazione ad un progetto sperimentale in Mozambico per la prevenzione e la cura dell’AIDS, un viaggio che cambiò la sua vita. Comincia da qui l’avventura di Michelangelo Bartolo, medico angiologo di Roma, che nel 2001 partì per l’Africa per una missione che, superando qualsiasi previsione, avrebbe contribuito a salvare la vita di migliaia di bambini partoriti da madri Hiv positive. Bartolo racconta tutto questo in un libro, dal titolo “La nostra Africa - Cronache di viaggio di un medico...euroafricano”, che presenterà questo pomeriggio, con inizio alle ore 19, al Complesso Monumentale san Pietro a Marsala. Il libro è una sorta di diario di viaggio, che testimonia la realtà dei posti con cui lo scrittore viene a contatto, ma che racconta principalmente il cambiamento di un uomo, gli aneddoti più curiosi e le scene di toccante umanità che hanno animato la sua esperienza, scritti in maniera semplice e con un tocco di ironia. Uno scenario di povertà disarmante, fatto di bambini che vivono allo stremo delle forze, senza un sorriso, una carezza, e di adulti costretti a condizioni di lavoro disumane. E’ grazie alla tenacia e all’amore per gli altri che il medico romano, insieme a tanti collaboratori, è riuscito a diffondere in poche anni un programma di cura in dieci Paesi dell'Africa subsahariana, tra circa centomila persone. “Si tratta del programma Dream – ci spiega Michelangelo Bartolo -, un progetto avviato nel 2002 dalla Comunità di Sant’Egidio e che oggi è presente in undici Stati Africani, trentatrè centri e venti laboratori. Fino a qualche anno fa essere curati sembrava un sogno irrealizzabile, ma la terapia ha donato nuove energie: è una realtà per più di cinque milioni di malati nell’Africa Subsahariana. Alla fine degli anni novanta – continua Bartolo - l’epidemia di AIDS in Africa cominciava a delinearsi come una vera e propria catastrofe umanitaria: un impressionante numero di soggetti infetti e una mortalità molto elevata. Questa situazione metteva anche in grave difficoltà la vita sociale ed economica di interi paesi africani. In quegli anni sia le principali agenzie internazionali che molte ONG puntavano su un approccio esclusivamente preventivo, ma questo, da solo, risultava insufficiente e fallimentare. Gli attuali 23 milioni di infetti in Africa ne sono purtroppo la prova chiara. Il programma DREAM è nato davvero come un “sogno”: rendere disponibili terapie e tecnologie già sperimentate nel mondo occidentale anche nell’Africa subsahariana”. Michelangelo Bartolo, nato a Roma nel 1964, è medico angiologo. Dirige il reparto di telemedicina dell'Ospedale S. Giovanni di Roma. È tra gli ideatori del programma DREAM della Comunità di Sant'Egidio e dal 2001 ha compiuto decine di missioni in Paesi africani per aprire centri clinici di cura e servizi di telemedicina.
Claudio Sciarra
in collaborazione con: Paola Pilati
€ 20,00
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