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Contenuto: La tentazione di esistere
artisti in parlatorio
In occasione della settimana della Cultura l'ex Carcere minorile interno al complesso monumentale del S. Michele, è una buona opportunità per cominciare a mostrare una parte di quella qualità presente nella manifestazione degli studi aperti.
Abbiamo sempre sostenuto la necessità di rendere visibile il lavoro del maggior numero di artisti e, per questo, abbiamo creato la guida degli Studi Aperti pubblicata dalla Darc nel 2002 in occasione delle Giornate del Patrimonio culturale europeo.
Ma perché questa visibilità non resti soltanto una diffusa e generale occasione di promozione, dobbiamo trasformarla in esperienza riuscendo ad andare anche oltre la barriera del visibile.
Per questo, con tutte le complessità e le soggettività inevitabili, è necessario fare delle scelte per dare maggiore opportunità a quegli artisti che, per la qualità delle opere prodotte e per una posizione propensa al confronto, sentiamo più vicini alle tematiche dell'arte e all' opzione degli studi aperti come etica di vita.
La pratica di artisti che visitano gli studi degli altri artisti, progettano mostre, selezionano e si fanno organizzatori è un elemento caratteristico del modello studi aperti e, anche se in parte già praticato in passato, con le attuali caratteristiche certamente rappresenta un elemento di novità di cui abbiamo tenuto conto nell'invitare gli artisti.
L'area individuata comprende circa 80 artisti che abbiamo evidenziato e riconosciuto attraverso incontri personali allo studio e in occasione di mostre.
Tra le modalità utilizzate per determinare quest'area, che definiamo di qualità, ci sono sia la riconoscibilità del pensiero che c'è dietro l'opera che la coerenza del percorso, gli anni di lavoro e la qualità tecnica.
Non pensiamo a scelte definitive dal momento che il lavoro degli artisti è mobile, soggetto a momenti felici e arresti improvvisi. E di questo carattere specifico, spesso trascurato dalla critica, terremo sempre conto.
Questa prima mostra raccoglie 15 artisti che, oltre ad esporre in una collettiva, apriranno gli studi al pubblico nella settimana della Cultura.
Il tema scelto cita un lavoro di E. M. Cioran, La tentazione di esistere, ma ne propone una interpretazione rovesciata rispetto a quella cinico-nichilista dello scrittore.
La tentazione di esistere, nel nostro contesto, è individuata come superamento dell'umana condizione, oltrepassando l´orizzonte circoscritto in partenza, poiché l'arte sfugge al quotidiano per ritrovare un linguaggio che lo sintetizza senza rappresentarlo. Non la cronaca del tempo, ma il suo sentimento.
Ma vuole anche essere il recupero di quei riferimenti liquidati troppo in fretta, quali l´urgenza di uscire dall´appiattimento di segni che si ripetono stancamente e il confronto con quanti teorizzano la mancanza o la dissoluzione dell´opera come dato acquisito dalle nuove ricerche.
L'arte segue altri ritmi e ha altri obiettivi.
Crediamo che gli artisti debbano riprendersi il tempo dell'elaborazione - che non può essere lo stesso della pubblicità o di internet - con azioni che rimettono in gioco valori morali, civili e poetici su cui sentono il bisogno di confrontarsi.
Marina Mattei (a cura di)
€ 40,00
Giorgio Di Genova
€ 32,00
Mariagrazia Dardanelli, Daniela De Angelis (a cura di)
€ 28,00
Carmelo Cipriani (a cura di)
€ 28,00
Giulio G. Rizzo
Scritti di: Alice Di Piero, Monica Ferrarini, Veronica La Porta, Mariella Zoppi
€ 15,00
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