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Contenuto: Pensieri e ricordi, riflessioni e spunti, «saluti e memorie»... E tutto raccolto in frammenti, in briciole di sapere, lampi luminosi che costituiscono quel sapere più prezioso proprio perché non è un sapere, ma una sorta di reminiscenza senza il peso del ricordo o dell'occasione che lo ha prodotto, ma con il tocco fuggevole che ci sfiora, quasi a nostra insaputa, «le tante parole di ieri, le poche di oggi, la paura di ascoltare la voce dei passi come si ascolta il battito dei cuori ignoti». E l'occasione non è soltanto sottile ma istantanea, e neppure soltanto istantanea ma irreversibile.
«La voce dei passi» è un'ulteriore, convinta e convincente, promenade di Giulio Ghirardi sul terreno che più gli è congeniale: quello del frammento narrativo, anzi della costellazione di frammenti intrecciati a mosaico o ghirlanda, dove la sua curiosità puntilistica sta in mediatico ascolto fluttuante di eventi anche minuti e compone una cronaca ricca di annotazioni, alla ricerca dell'occasione che è breve come un sogno e non si riprodurrà mai, assomiglia alla passante di Baudelaire che non rivedremo. Quei frammenti sono il risultato ultimo, letterariamente levigato, tenacemente ondulatorio, di un'esplosione, di un big-bang i cui infiniti filamenti si depositano a cascata sulla pagina con effetti di lenta e sicura sedimentazione attraverso la circolarità del disegno.
Ghirardi può deliziosamente parlare della scomparsa delle edicole. Può misurare il sottile gioco dell'aggressività umana sull'altezza di un portico veneziano. Può dire parole amare sulla fabbrica contemporanea dei bestseller e sull'eclissi della figura dello scrittore come testimone invisibile, sciamano immobile mentre tutto intorno vortica. Senza coincidere con quella dell'autore, la voce narrante è quella dell'accompagnamento che, rispettando il ritmo e il respiro, sostiene una melodia, la prepara, e talvolta ad essa si intreccia, senza mai cercare di contrastarla o disorientarla. Scegliendo di scavare e grattare, ansiosamente, ancora e sempre, allo stesso posto, quella voce non è una camera blindata in cui l'avaro custodisce i suoi segreti, il suo segreto non assomiglia alla combinazione di una cassaforte. È piuttosto un mistero che si avvolge in una notte interiore, dove proietta la propria luce interiore.
Renato Minore
GIULIO GHIRARDI è nato e vive a Venezia. Dopo vent'anni di militanza nella critica d'arte (volumi, saggi interdisciplinari, articoli per quotidiani e riviste nazionali e internazionali) si è affacciato stabilmente all'altrove creativo e riflessivo, a partire dagli anni '90, attraversando, sfiorando quasi tutti i generi letterari, senza sostare definitivamente in alcuno, mantenendosi fedele a un linguaggio ironico e spregiudicato (P. Leoncini). Le sue opere poetiche, saggistiche, narrative, hanno ottenuto premi e consensi, anche internazionali e hanno richiamato l'attenzione di critici, letterati, giornalisti, studiosi, personaggi di ogni estrazione culturale e ambientale: S. Bettini, G. Marchiori, E. Steingraeber, A. Sala, G. Selvaggi, A. Arslan, M. Bertosa, A. Spinosa, C. Della Corte, G. Zucconi, C. Magris, P. Mildonian, E. Pittalis, G. M. Pilo, P. Ruffilli, S. Palatini, P. Leoncini, E. Rossignoli, G. Lugaresi, R. Lamantea, I. Crotti, V. Bezzi, B. S. Zanini, P. L. Sabatti, A. Fonda, S. Mariani, A. Paglia, ecc. Fondamentale il sostegno critico e interpretativo di R. Minore, affidato a prefazioni, saggi, articoli di alto livello. La produzione di Giulio Ghirardi (molto vasta, ricca di inediti e di titoli di prossima apparizione 2002/2013) è stata in larga parte pubblicata da Gangemi Editore, Roma (Per motivi di spazio, Anime di confine, Un poeta a metà, La memoria a piastrelle, L'occhio e la pagina, Elzeviri per Margherita, Finestre di Voce (Voice Windows), Amore e ironia, Un cumulo di bugie, Teatrino tascabile, Numeri chiusi). Alcune opere (Con le viscere dell'ironia, La porta girevole, ecc.) sono state tradotte in inglese e in altre lingue. Elzeviri per Margherita è stato presentato a RAI-Sat-Album, da R. Minore (2003). Giulio Ghirardi ha collaborato a quotidiani e riviste nazionali e internazionali, a rubriche radiofoniche e televisive. I principali titoli di Giulio Ghirardi sono presenti nella Library of the Congress di Washington.
La svolta, lunga e sofferta, di Ghirardi è testimoniata da inediti di vasta estensione: una ventina di titoli dedicati alla poesia, alla prosa, al racconto, al saggio narrato (1972-1992). Gli ultimi volumi (La panchina dei poeti, Amore e ironia) sono stati presentati all'Ateneo Veneto da E. Pittalis e da P. Leoncini (9.04.2008/20.11.2008).
Il presente volume esce contemporaneamente a Letargo e a Un fiume di nuvole. Dal 2009 G. Ghirardi è socio del PEN Club Italia.
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