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Contenuto: Il Casanova di Fellini ieri e oggi 1976-2016, con molti documenti inediti anche di Fellini lettere, disegni, foto, testi da archivi e collezioni private celebra quarant'anni dell'opera dove il regista affronta le sue ombre più profonde. Il film ispirato ai Mémoires dello scrittore veneto, non è una ricostruzione del Settecento alla Kubrick, che lo stesso anno gira Barry Lindon. Ma Fellini dipinge comunque un mirabile quadro della disfatta dell'Illuminismo alla vigilia della Rivoluzione. Simenon lo definí «Il più bell'affresco della storia del cinema» e «una vera e propria psicanalisi dell'umanità». È «un tuffo vertiginoso nelle profondità umane». La figura di Casanova vi incarna sia il rischio dell'artista, sia il rovescio della medaglia dei pregi dell'italiano proiettati nell'attualità. «Il ritratto psicologico dell'artista» che recita sempre una parte in preda alla vertigine del vuoto, si fonde con la mediocrità elevata ad eccellenza e con la compulsione sessuale del seduttore per antonomasia, perfino del vitellone attaccato a un piacere adolescenziale: un edonismo poi, di civiltà dei consumi.
Allo specchio del personaggio, Fellini vede l'archetipo di se stesso e dell'italiano tipico. Ha paura del Pinocchio che non diventa mai uomo, del «baco da seta che si agita ... freneticamente nel suo bozzolo, non diviene mai farfalla». Teme la categoria rozza del fascista come essere collettivo soddisfatto di sé, che ha sperimentato nell'adolescenza. Ne conosce il pericolo sul piano spirituale, artistico, sociale: «l'approssimazione, l'indifferenziato, i luoghi comuni, il convenzionale, la facciata». Casanova diventa un mito perché «è proprio il vuoto, un universalismo senza senso: la Poesia, la Donna, l'Animo femminile, la Scienza, le Arti... una totale mancanza di individualità».
L'angoscia dello specchio profetizza perfino l'incomprensione che riguarderà la sua arte. Ma Fellini vince. L'ultimo grado di abiezione del vecchio Casanova deriso, con il sogno sul ghiaccio, attinge la profondità del pathos tragico.
Cinque Oscar hanno coronato la carriera di Federico Fellini (Rimini 1920 Roma 1993), che tra i suoi ventiquattro film annovera Casanova (1976) come acme del trittico autobiografico che comprende Roma (1972) e Amarcord (1973).
Questo volume, aumentato di testi nuovi e in forma riveduta, riproduce gli Atti del Convegno e della Mostra Il Casanova di Fellini ieri e oggi 1976-2016, promossi dal Presidente della Commissione per la Biblioteca e per l'Archivio storico del Senato, Sergio Zavoli; convegno curato da Gérald Morin e Rosita Copioli e mostra allestita da Françoise e Gérald Morin dedicata a Federico Fellini in occasione dei quaranta anni dall'uscita del film Casanova in Italia. Roma, Biblioteca del Senato, 6-21 dicembre 2016.
Nel volume, interventi di Pietro Citati, Rosita Copioli, Flavio De Bernardinis, Carlo Della Corte, Paolo Fabbri, Federico Fellini, Pietro Grasso, Gérald Morin, Fiammetta Profili, Emilio Sala, Tiziano Rizzo, Karl Alfred Wolken, Sergio Zavoli.
ROSITA COPIOLI ha pubblicato libri di prosa, saggi, drammi, testi storici e raccolte di poesia (ultima Le acque della mente, Mondadori 2016). Ha diretto «L'altro versante » (1979-1989). Ha curato e tradotto Yeats, Saffo, curato opere di Leopardi, Goethe, Flaubert, e ha pronto un libro su Boiardo. Su Fellini, frequentato dal 1989, ha scritto saggi, curato la sezione Fellini e i libri e il video nella mostra Fellini all'opera del Fellinianno 2013 a Rimini. Ha curato l'intervista di José Luis de Vilallonga a Fellini, Ho sognato Anita Ekberg, Medusa, 2014; con Gérald Morin il progetto inedito L'Olimpo (I miti greci), introduzione di Sergio Zavoli, SEM, 2016. Sempre su Fellini ha terminato un libro.
GÉRALD MORIN, produttore, regista, direttore di Festival e giornalista, è stato al fianco di Federico Fellini (1971- 1977), Francesco Rosi, Giuliano Montaldo, Michelangelo Antonioni, Lars von Trier, Jean-Jacques Annaud, Richard Donner... Con più di 13.500 documenti ha costituito la «Fondation Fellini pour le cinéma» di Sion, una delle maggiori collezioni felliniane. Nel 2003 ha co-prodotto Imago, L'immaginario di Fellini, di Antinozzi e De Michele. Nel 2009 ha pubblicato Avec Fellini et Casanova. Nel 2013 ha diretto il documentario Sulle tracce di Fellini. È capo-redattore di CultureEnJeu. Sta ultimando Roma-Amarcord- Casanova, la grande autobiografia di Fellini. Con Rosita Copioli ha curato L'Olimpo di Fellini.
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