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Contenuto: Nei racconti popolari calabresi, come d'altronde in tutte le fiabe, si colgono tratti di un mondo mentale ancora pressoché ignoto, quasi infantile. L'analisi di qualsiasi fiaba è, quindi, importante per chi vuole conoscere le radici sociali dei propri antenati, per chi vuole immergersi nel mondo conscio e inconscio di alcune storie sociali e individuali. Già leggerli è come sprofondarsi in un sogno, in un'altra forma di esistenza, in un'altra epoca della quale non si conoscono i reali contorni, ma si intuiscono i legami fra i protagonisti e i loro vissuti. È come riscoprire una «realtà» che non fa parte dell'esperienza della nostra epoca, ma che è importante quanto qualsiasi scoperta archeologica.
Per meglio consentire chiarezza all'analisi dei racconti, che inghiottono e diversificano trarne, vissuti, immagini, simboli, gesti, azioni, gli autori hanno cercato di ripercorrere a ritroso una parte del cammino che riemerge dalle parole, dai miti e dalle magie servendosi degli studi che furono di Freud, di Jung, di Von Franz, di Propp, di Erikson, di Bettelheim e di tanti altri.
Lo studio (steso a «tre mani») è anche frutto di un sistematico confronto di idee tra gli autori, suggerito dalla complessa tematica sociale e individuale che i racconti contengono legati, come sono, agli istinti, alle pulsioni più oscure e ai processi psichici di un inconscio collettivo assai complesso.
PIETRO SMORTO è nato a Chorio (Calabria) nel 1922. Ha svolto attività di ricerca presso l'Università degli Studi di Reggio Calabria, e dirige attualmente il Centro di Ricerche Sociali (CEN.RIS) della stessa città. È autore (con Serafino Cambareri) del volume Sottosviluppo e realtà urbana meridionale (Gangemi, Roma-Reggio Calabria, 1980). Tra le sue pubblicazioni si ricordano: Indagine sociologica sulla delinquenza minorile nella Provincia di Reggio Calabria (1985), poi largamente diffusa dalla Regione Calabria; Le radici sociali dei Proverbi e dei canti nella cultura contadina calabrese, Cultura calabrese, Belvedere Marittimo (CS), 1986; Occhio, malocchio e corna, Laruffa, Reggio Calabria, 1989. Altri interessanti suoi saggi, di natura socio-antropologica e psicoanalitica, sono apparsi in diverse riviste specializzate.
GABRIELLA SMORTO è nata a Reggio Calabria nel 1952. Si è laureata in Filosofia e Storia presso l'Università degli Studi di Messina e in Psicologia presso l'Università degli Studi «La Sapienza» di Roma. Vive a Pisa e lavora, come Psicologa, di formazione psicodinamica, presso l'Unità Sanitaria Locale di quella città, dal 1975.
CONCETTA ARENA è nata a Genova nel 1955. Si è laureata in Lettera Classiche Presso l'Università degli Studi di Messina e vive a Reggio Calabria. È professoressa ordinaria di Italiano e Latino presso il Liceo Scientifico di Vibo Valentia (CZ).
Claudio Sciarra
in collaborazione con: Paola Pilati
€ 20,00
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