Giardino romantico in Italia tra '700 e '800

Negli scritti di Marulli, Pindemonte, Cesarotti, Mabil



Autore:
Collana: Architettura, Urbanistica, Ambiente
Formato: 21 x 29,7 cm
Legatura: Filorefe
ISBN13: 9788849201222
ISBN10: 8849201222
Ub.int: T518C T812H V03c

Anno di edizione:
Pagine: 140

Contenuto: Collana Biblioteca di Giano ideata da Enzo Bentivoglio

Questa pubblicazione presenta i più importanti scritti teorici italiani sul giardino romantico, spesso citati, ma mai editi integralmente in tempi recenti. Ippolito Pindemone e Melchiorre Cesarotti sul piano letterario rivendicano a Torquato Tasso la prima descrizione di un giardino romantico. Luigi Mabil invece condensa nelle sue relazioni alla Accademia di Padova le principali teorie inglesi sul giardino moderno. Egli ricorre alla Hypnerotomachia Poliphili e alla descrizione della Domus Aurea neroniana, secondo la descrizione di Tacito, per trovare antecedenti alla descrizione dei giardini cinesi di Chambers. Un sintomo della diffusione dei modelli aristocratici inglesi in Italia in versione economica e borghese è l'edizione veneziana del 1805, presso Giuseppe Remondini, della raccolta di modelli di J.G. Grohmann, professore di filosofia a Lipsia, con alcune aggiunte. Del tutto diverso è lo spirito che anima l'unico trattato sull'argomento apparso nel Regno di Napoli del nobile Vincenzo Marulli (Napoli, Stamperia Simoniana 1804). L'arte di ordinare i giardini, che qui presentiamo, è un sintetico manuale urbanistico sull'uso più moderno del verde nelle città europee: Bath, Londra, Amburgo, Berlino, e Padova. Ma la novità del Marulli rispetto al dibattito teorico italiano ed europeo sul giardino moderno (o romantico) sta soprattutto nell'importanza data al verde pubblico come elemento urbanistico per disegnare la città, e in particolare la sua Napoli. Per essa, guardando soprattutto alla Germania e all'Inghilterra, propone una Villa Comunale realizzata da una società per azioni che ne gestirà caffé e ritrovi.